Dopo mesi di ricerca, dopo screening su screening di curricula e colloqui con candidati insoddisfacenti, …era arrivato lui…sembrava quello “giusto” …
Ma poi, una volta arrivato, qualcosa comincia a non girare per il verso giusto…
Non vi è mai capitato che la persona che vi aveva convinto durante il colloquio, si sia rivelata poi diversa, una volta al lavoro?
Certo, come dicevamo a proposito della formazione del neoassunto, è bene dare tempo al tempo: è importante che al nuovo collaboratore sia dato del tempo per imparare i compiti e anche se l’ambiente lavorativo è un ambiente frenetico, è bene che il neo assunto solidifichi il suo apprendimento prima di imparare a lavorare “sotto pressione”.
Però…
Non si può aspettare all’infinito, soprattutto quando siamo in presenza di alcuni segnali che ci fanno dubitare fortemente che quella sia davvero “la persona giusta”.
- Ripete gli stessi errori
Chi non sbaglia non impara e chi non lavora non sbaglia, verissimo. Ma quando il nuovo collaboratore continua a fare sempre gli stessi errori, qualcosa non va. Pigrizia? Disattenzione? Incompetenza? Se abbiamo svolto un adeguato training e abbiamo supportato la nuova risorsa con costanza, allora siamo di fronte a un grosso problema, che rende la persona inaffidabile.
- Richiede costantemente trattamenti speciali
In genere l’orario di lavoro viene concordato o comunicato fin da subito. E, se il nuovo collaboratore comincia fin dalle prime settimane a richiedere permessi, effettuare ritardi sistematici, non è un buon segno. Se c’erano problemi con l’orario di lavoro, avrebbe dovuto dirlo durante il colloquio. E non sottovalutiamo gli effetti che potrebbe avere questo atteggiamento sugli altri collaboratori che sono da più tempo in azienda.
- Si lamenta
Non necessariamente si tratta di lamentele aperte, perché sappiamo che anche la comunicazione non verbale a volte dice molto più delle parole, ma se già dalle prime settimane il nuovo collaboratore non fa che lamentarsi o paragonarci al meraviglioso “dove lavoravo prima”, andando oltre le critiche costruttive o i suggerimenti che potrebbero apportare miglioramenti, allora siamo di fronte ad un campanello di allarme.
- Il resto del team si lamenta
Naturalmente nel sistema-gruppo di lavoro se si modifica una parte, come quando si introduce un nuovo elemento, anche gli altri ne vengono influenzati. Non si può fuggire dall’interconnessione tra i membri di un gruppo! Ma questa influenza può essere positiva o negativa.
Gli altri collaboratori come hanno reagito all’ingresso in azienda del collega? Dopo una prima fase di entusiasmo per l’arrivo di un aiuto in più, si mostrano scontenti, critici? Il clima non è più armonioso come prima? E le performance sono calate? Attenzione, perché una cattiva assunzione può “inquinare” l’intera società e minare la produttività.
- Non prende l’iniziativa
Pensavate di aver assunto una persona intraprendente e poi avete scoperto che era “tutta bocca e niente fatti”. Invece che, soprattutto all’inizio, essere propenso a fare una bella impressione, mostrarsi propositivo, il nuovo collaboratore lavora il minimo indispensabile, o continua a ripetere “non mi compete, non ho il tempo…”? Allora, sì, abbiamo preso un grosso granchio!