Whistleblowing: il Parlamento europeo approva la direttiva a tutela dei whistleblower.

Con 591 voti a favore su 653, Strasburgo approva la direttiva sul whistleblowing che segna un svolta importante in tema di tutela di coloro che segnalano condotte illecite.

Le novità.
Oltre ad armonizzare la protezione dei segnalanti fra i Paesi europei, la Direttiva si applicherà indistintamente al settore pubblico e a quello privato. Grazie a tale normativa saranno poi introdotti miglioramenti anche all’attuale Legge italiana, dove oggi i segnalanti del settore privato godono ancora di tutele inferiori rispetto a quelli del settore pubblico.
Tra le novità normative che vedranno la luce, c’è ad esempio la previsione di migliori garanzie per i whistleblower anonimi: gli enti avranno l’obbligo di prendere in esame le loro segnalazioni e il segnalante anonimo, la cui identità dovesse emergere in un secondo momento avrà comunque tutte le tutele che gli spettano. Inoltre verranno previste forme di protezione non solo per chi segnala, ma anche per i colleghi che “aiutano” il whistleblower nel suo percorso di segnalazione.

Cosa cambia per l’Italia.
In Italia le nuove norme dovranno essere trasposte nell’arco dei prossimi due anni. Intanto, ad un anno dall’entrata in vigore della legge sul whistleblowing, ALAC ha rilevato ben 152 segnalazioni di corruzione ed illeciti dove chi segnala preferisce però restare anonimo (55%).
In particolare, secondo ALAC fra le tipologie di illeciti più frequenti vi sono:

– casi di favoritismo e clientelismo con 41 segnalazioni
– frodi e violazioni contabili con 34 segnalazioni
– abuso di posizione pubblica con 14 segnalazioni

Fonte: Transparency International – Link all’articolo

Guarda il nostro video sul whistleblowing.

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