La Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano ha disposto l’amministrazione giudiziaria, ossia il commissariamento, di Uber Italy srl, la filiale italiana del gruppo americano, per caporalato, in particolare per lo sfruttamento dei rider addetti alle consegne di cibo per il servizio Uber Eats.
Il reato che si contesta all’organizzazione è quello di “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro”, previsto dall’articolo 603bis del codice penale.
Trattasi di uno dei reati presupposto di responsabilità amministrativa dell’Ente, contenuto nell’articolo 25-quinquies del D.lgs. 231/2001 “Delitti contro la personalità individuale”.
Il reato sarebbe stato commesso nelle attività di gestione dei fattorini che fanno le consegne di cibo a domicilio per il servizio Uber Eats. A ciò si aggiunga che i fattorini, secondo quando ricostruito dalle autorità, formalmente non lavorano per Uber Italy srl, ma per altre due società di intermediazione del settore della logistica. Pertanto, secondo gli organi giudiziari, l’organizzazione, attraverso società di intermediazione di manodopera, avrebbe sfruttato migranti provenienti da contesti di guerra, richiedenti asilo e persone che dimoravano in centri di accoglienza temporanei ed in evidente stato di bisogno.
FONTE: ANSA clicca qui per andare all’articolo